Presentiamo qui il recupero di alcune attrezzature storiche presenti nel porto di Rimini.
Si tratta delle bitte portuali in ghisa che nel dopoguerra hanno sostituito le precedenti bitte in pietra d'Istria in uso fino ad allora.
È una fusione in corpo unico realizzata in ghisa. Si presenta globalmente di altezza cm 130 per un diametro di cm 33 e del peso di oltre 300 chilogrammi. Viene posata sulla banchina portuale gettandola in corpo unico con il cemento, armandola all'interno e riempiendola totalmente attraverso il foro che è presente centralmente nella testa.
Sono state utilizzate nell'anno 2007 per restaurare la parte della banchina che viene utilizzata dai mezzi nautici dei Carabinieri e della Finanza.

Bitte portuali in ghisa portuali alla banchina delle imbarcazioni di polizia. Bitte portuali in ghisa alla banchina delle imbarcazioni di polizia.

Bitte portuali in ghisa alla banchina delle imbarcazioni di polizia. Bitte portuali in ghisa alla banchina delle imbarcazioni di polizia.

Bitte portuali in ghisa alla banchina delle imbarcazioni di polizia. Bitte portuali in ghisa alla banchina delle imbarcazioni di polizia.

Bitte portuali in ghisa alla banchina delle imbarcazioni di polizia. Bitte portuali in ghisa alla banchina delle imbarcazioni di polizia.

Il Recupero del modello d'epoca


E' stato da noi recuperato e ripristinato il modello d'epoca in uso nelle Fonderie Agostini che svolgevano la loro attività al crocevia tra via Marecchiese e viale Valturio. Fonderie che negli anni del dopoguerra hanno fornito le bitte alle ditte appaltatrici dei lavori portuali. All'epoca si è sicuramente dovuto provvedere alla sostituzione delle antiche bitte in pietra d'Istria in quanto soggette ad usura e studiate per l'ormeggio di natanti di dimensioni inferiori agli attuali. Il modello usa una tecnica particolare di produzione ormai in disuso da molti decenni che richiede una particolare esperienza nella esecuzione. Infatti si presenta solo in una mezza attrezzatura simmetrica con una parte mobile speculare. Il modello si presentava montato su una placca in legno rinforzata. La parte cilindrica è montata in modo fisso e serve per la realizzazione sia della parte destra che sinistra della bitta. La parte mobile riguarda la testa di ancoraggi. Questa parte viene di volta in volta smontata e sostituita dalla sua speculare. Le due impronte così realizzate nella staffa vengono accoppiate e realizzano la forma desiderata. Questa procedura si realizzava per risparmiare nei materiali utilizzati per le attrezzature necessarie alla produzione a discapito dei tempi di produzione. Completa l'attrezzatura una cassa d'anima cilindrica in acciaio con doppia asta di manovra che serve per la realizzazione dell'inserto in terra che permette di produrre la bitta con la cavità necessaria. Anche la tecnica di produzione della cosiddetta "anima" è strettamente manuale. E' stato necessari intervenire ripristinando la placca rinforzandola e sostituendo le parti distrutte. E' stata poi consolidata la parte cilindrica e riposizionate le spine (i riferimenti per lo stampaggio) in moda da ripristinare l'originario e necessario riferimento per un corretto accoppiamento. Sono stati lavorati gli inserti su cui inserire alternativamente le due metà che realizzano la testa della bitta. Il modello è poi stato stuccato dove prestava imperfezioni, levigato a dovere per permettere l'estrazione della staffa stampate e trattato con vernice antiaderente per la protezione e per agevolare il distacco della terra durante lo stampaggio. La cassa d'anima non ha richiesta particolari interventi in quanto in metallo e meglio conservata

Modello montato su placca e inserto mobile simmetrico Modello bitta montato su placca e inserto mobile simmetrico

Cassa anima in acciaio Cassa anima in acciaio

Impronta per personalizzazione scritta Impronta per personalizzazione scritta

 

Le fasi della produzione


La produzione in fonderia è avventa attraverso lo stampaggio in terra con la tecnica sopra descritta. Si utilizza allo scopo una forma in metallo detta staffa con i riferimenti per l'accoppiamento. Lo stampaggio avviene manualmente come da produzione originaria. Di particolare importanza è la realizzazione delle colate. Avvengono successivamente allo stampaggio e con un attrezzo particolare si scava la terra realizzato il corridoi dove passerà il metallo fuso che riempirà la forma. Questo passaggio richiede molta cura e attenzione in quanto un errata valutazione in questa fase compromette il risultato della fusione. Viene inserita l' anima nella metà inferiore, poi vengono accoppiate le 2 metà così stampate e lavorate. A questo punto, successivamente all'accoppiamento delle due meta stampate, viene colato il metallo fuso.

Modello bitta portuale in produzione Modello bitta portuale in produzione

La fusione appena colata nella staffa. La fusione appena colata nella staffa.

Le fusioni della bitta  prodotte e in attesa di finitura. Le fusioni della bitta prodotte e in attesa di finitura.

Le Bitte più recenti degli anni 70/80


Nella darsena del circolo nautico sono invece state realizzate le bitte che alla fine degli anni 70 sono state utilizzate nell'ampliamento del porto canale riminese a monte del Ponte della Resistenza. Anche qui abbiamo recuperato e ripristinato i modelli dell'epoca e prodotto le nuove fusioni che fanno mostra di se nella darsena del circolo.

Modello bitta porto di Rimini. Modello bitta porto di Rimini.

Bitta in ghisa modello 1970. Bitta in ghisa modello 1970.

Faro ottocentesco porto di Rimini. Faro ottocentesco porto di Rimini.